Vita nuova ai tempi del coronavirus
Che il coronavirus sia un evento traumatico per la vita di ciascuno di noi è piuttosto evidente.

Così come lo è il fatto che, terminata l’emergenza, difficilmente torneremo alla vita di prima. I cambiamenti che seguiranno saranno di varia natura e dovremo essere abili e duttili nell’adattarci alla nostra nuova vita.

Ma non sono qui né per fare un’analisi del fenomeno coronavirus, né per fare un’indagine sulle sue conseguenze.
Mi limiterò solo a condividere le osservazioni fatte, relative ai comportamenti, che hanno caratterizzato più o meno ciascuno di noi durante questi primi giorni di quarantena.
Ovviamente in modo ironico, cercando di sdrammatizzare un po’, ove possibile.
DA MASTERCHEF A MARIE KONDO, PASSANDO PER FORREST GUMP
Dopo un primo momento di panico, in cui ci si è sentiti catapultati nella serie televisiva anni ’60 “The Twilight Zone” (in Italia “Ai confini della realtà”), l’arte culinaria è stata la prima tappa del nostro viaggio dentro questa nuova e assurda realtà.
Siamo tutti Masterchef
E così tutti ad impastare, infornare, tagliuzzare, spadellare, impiattare, (postare sui social network) e mangiare. Questo vale soprattutto per quelle persone che non lavorano da casa (lo smart working in Italia è stato, fino a ora, ad appannaggio di poche realtà lavorative).
Per coloro che invece hanno figli e che magari continuano anche a lavorare da casa, si è spalancato uno scenario nuovo e per certi aspetti “inquietante”.
I bambini, esattamente come gli adulti, hanno dovuto abbandonare tutte le loro attivita: asilo, scuola, hobbies e sport. I genitori, di conseguenza hanno riorganizzato spazio e tempo in funzione delle esigenze di ogni membro della famiglia, cane compreso, l’unico che, nel frattempo, continua a godere della possibilità di uscire.
I runners: Forrest Gump “de noantri”
Tornando alle tappe del nostro viaggio nella nuova e assurda realtà, ad un certo punto ci si è resi conto che, se avessimo continuato ad occupare il tempo cucinando e mangiando, probabilmente al periodo di quarantena se ne sarebbe susseguito uno di clausura presso una clinica dimagrante.
E quindi ci siamo dati all’attività sportiva. Inizialmente all’aria aperta.
E siamo diventati tutti runners: novelli Forrest Gump, lanciati di corsa verso nuovi orizzonti. Alcuni hanno indossato nuovamente le scarpe da corsa, ormai appese al chiodo da anni. I veri atleti di contro, hanno continuato nella pratica sportiva secondo la loro routine. Il rigore che li caratterizza, difficilmente prevede passaggi nelle cucine di Masterchef.
Tutto bene fino a quando l’avvento di ulteriori restrizioni ha impedito l’uscita di casa per praticare l’attività fisica. E quindi siamo ricorsi alle App per praticare sport di ogni tipo stando a casa. Tutto pur di bruciare le calorie in accesso. E soprattutto pur di passare il tempo.
Finalmente Marie Kondo
Per la stessa ragione per cui ci siamo, prima ingozzati di cibo e poi dati allo sport, abbiamo fatto il famoso “cambio di stagione degli armadi”. Ovviamente in largo anticipo, dato che subito dopo è tornato il freddo polare.
Quindi anche il “Magico potere del riordino” si è impossessato di noi, e come Marie Kondo abbiamo organizzato ogni singolo spazio della casa, suddividendo tutto sulla base dei colori, delle forme dei materiali.
Ma non contente/i e sull’onda delle filosofie orientaleggianti, ci siamo date/i al Feng Shui, spostando, non solo mobili all’interno della stessa stanza, ma anche inventandoci improbabili zone giorno nei luoghi normalmente preposti per quella notte.
E quindi?Conclusioni
Il cornavirus, l’evento che ha segnato le nostre vite, costringendoci a casa e imponendoci uno stop, finirà. È una delle poche certezze che abbiamo. Non sappiamo quando né come, ma finirà.
E quindi varrebbe forse la pena, nell’attesa che arrivi quel momento tanto atteso da tutti, cercare di passare bene il tempo che abbiamo a disposizione. Non ce lo aspettavamo, è arrivato all’improvviso ed è tanto, ma questa tragedia ha portato con sé, oltre a tutto il dramma che quotidianamente vediamo, anche del tempo.
Costretti a casa stiamo facendo di tutto pur di farlo passare. Spesso abbiamo la sensazione di non farlo nel modo più consono o proficuo. Come se ci sentissimo quasi in colpa ad averne così tanto.
Siamo di fronte ad un paradosso. Ci siamo spesso lamentati perché la vita moderna, con i suoi ritmi, non lasciava spazio e tempo per noi. Ora siamo persi perché abbiamo addirittura giornate intere. Ma è normale, penso. Scesi dalla giostra, ci gira un po’ la testa.

Probabilmente dovremmo solo cercare di rallentare e godere delle cose importanti: famiglia, affetti, casa. Pensare a chi non è fortunato ad avere i propri cari sotto lo stesso tetto e a chi purtroppo non li ha più. E riflettere su come fare per poter essere persone migliori una volta riacquisita l’agognata libertà.
Una progettualità altruista.
Perché se è arrivata questa battuta d’arresto globale, che ha coinvolto solo la razza umana, un motivo ci sarà… Ora io non dico che sia il karma. Ma forse sì, ci voglio credere.
Tolto l’uomo dalla terra, la natura ha guadagnato nuovamente la sua bellezza in pieno; le altre specie hanno riconquistato gli spazi persi.

Siamo solo degli ospiti. Ospiti di passaggio in questo mondo. Impariamo a godere del viaggio, rispettando ciò che ci circonda. Gioiamo del buono e riflettiamo su ciò che si può fare per rendere migliore ciò che non lo è, cooperando e collaborando tutti insieme, uniti.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ai_confini_della_realt%C3%A0_(serie_televisiva_1959)
https://it.m.wikipedia.org/wiki/MasterChef_Italia
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Marie_Kond%C5%8D
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Forrest_Gump
https://www.dizionario-italiano.it/dizionario-italiano.php?lemma=NOANTRI100
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Feng_shui
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Karma